Sandra Giraudi

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EN
Transience and Perennity
Porto Marghera & Venice

Guest Professor
Sandra Giraudi
http://www.giraudiwettstein.ch/
info@gr-architetti.ch

Tutors
Arabella Masson, Csaba Tarsoly

Venice is a city crossed by travelers, merchants in the past, tourists in the present, hunters of culture and events. It belongs to the eternal cities now becoming transit cities, as stable as precarious, independent and with their own lives, every day more and more fragile.

Porto Marghera is related to marginal areas of Venice where even the suburbs are marked by a detachment, interposed to a water vacuum, to a landscape that always demands a limit. Mainly built during WWII, Porto Marghera alternates states of activity with states of abandonment generating situations with a great potential.

The architecture of passage are the theme of this workshop, shelters for travelers “obliged” to temporary nomadism. Architectures for people traveling in search of a better life. People on the run for racial or religious reasons, sometimes from countries where poverty destroys all hopes: emigrants. The spaces allocated to them are extreme, prison-like transit spaces. In contrast, integration needs contacts and relationships among people, moments where everyone forgets his origin.

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The priority of the workshop is to create openings and promote dialogue, to break walls and fences. The course will be a moment that promotes the independence and quality of life of the imprisoned emigrants in order to identify possible relationships.The contents to be explored, in addition to the reception center, are: artisan ateliers, dining and meeting spaces and a market which represents the primary public space in many cultures. The feelings that accompany the work towards the final synthesis touch loneliness and hope. The thoughts that follow each choice must prevent social exclusion and strengthen contacts with the population.

In the end, “another Venice”, Porto Marghera, will be dyed with colors full of potential for a development of the city where the harsh reality will lead to the qualitatively recovery of urban contexts now disused, giving it a new meaning in a relation with Venice. The main themes are continuity and intermodality, not only linked to transports but also to cultures.

Methodology
Groups of four students investigate and develop a situation. Individually, in a dialogue with the collective approach, each student develops one of the following themes: reception center, craft workshops, recreational areas, market between land and water.

Main work tools: models and photography.

Week 1: dedicated to the investigation and development of the theme
Week 2: deepening of the individual theme.
Week 3: from the cell to the lagoon, sequences and atmospheres.

IT
Transitorietà e Perennità
Porto Marghera e Venezia

Docente
Sandra Giraudi
http://www.giraudiwettstein.ch/
info@giraudiwettstein.ch

Tutori
Arabella Masson, Csaba Tarsoly

Venezia è una città solcata dai viaggiatori, in passato mercanti, nel presente turisti, cacciatori di cultura ed eventi. Appartiene alle città eterne diventate di transito, stabili quanto precarie, indipendenti e con vita propria, ogni giorno sempre più fragile.

Porto Marghera è legato ai luoghi marginali della candida Venezia dove anche le periferie sono marcate dal distacco, interposte ad un vuoto d’acqua, ad un paesaggio che reclama sempre dei limiti. Prevalentemente edificato in periodo bellico, Porto Marghera alterna stati d’attività a stati d’abbandono generando situazioni di grande potenziale.

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Le architetture di passaggio, tema del corso, sono rifugi per viandanti “obbligati” ad un nomadismo provvisorio. Sono architetture per una nuova realtà di persone itineranti alla ricerca di una vita migliore. Sono in fuga per ragioni di natura razziale o religiosa, a volte da un paese dove la povertà tronca ogni speranza: sono gli emigranti. Gli spazi a loro destinati rasentano gli estremi, sono luoghi chiusi e simili a prigioni di transito. In contrapposizione, l’integrazione reclama contatti e relazioni con la popolazione, momenti dove ognuno dimentica la propria origine.

La priorità del corso si focalizza sulle aperture promotrici di dialoghi, sulle rotture nei muri di recinzione, sui momenti atti a promuovere l’autonomia e la qualità di vita dell’emigrante incarcerato, ad individuare possibili relazioni. I contenuti d’eccezione da approfondire, oltre al centro d’accoglienza, sono: ateliers artigianali, spazi di ristoro ed incontro, un mercato quale primario luogo pubblico in molte culture. I sentimenti che accompagnano il lavoro verso la sintesi finale toccano la solitudine e la speranza. I pensieri che seguono ogni scelta devono prevenire l’esclusione sociale e rafforzare i contatti con la popolazione.

Alla fine, “l’altra Venezia”, Porto Marghera, si tingerà di colori densi di potenziale per uno sviluppo contemporaneo della città dove realtà anche dure porteranno a recuperare qualitativamente contesti urbani in disuso, a ridargli un significato verso la candida Venezia. E’ il tema della continuità, di un passato sempre vicino a storie analoghe. E’ il tema dell’intermodalità, non solo legata ai trasporti ma anche alle culture.

Metodologia
Gruppi di quattro allievi indagano e sviluppano una situazione.
Individualmente, in dialogo e coerenza con l’impostazione collettiva, ogni studente sviluppa
uno dei seguenti temi: il centro di accoglienza, gli atelier artigianali, gli spazi di ristoro e ricreativi, il mercato fra terra e acqua.

Strumenti principali di lavoro: modelli e fotografia.

Settimana 1: dedicata all’indagine e allo sviluppo della situazione.
Settimana 2: approfondimento del tema individuale.
Settimana 3: dalla cella alla laguna, sequenze e atmosfere.

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